Sabato 16 marzo – visita guida alle pietre d’inciampo a Dergano

Sabato 16 marzo, dalle ore 10.30, si svolge la visita guidata alle quattro pietre d’inciampo, posate lo scorso 7 marzo, a Dergano per ricordare la storia degli uomini arrestati dopo gli scioperi del 1944.

La visita è guidata da Carla Cioglia, archivista, esperta di Resistenza, membro del direttivo di ANPI “Martiri di Dergano”.

Canti di lotta con Antonia Davino e Federico Russo di “Dal canto nostro”.

Vi aspettiamo!

  • Ore 10.30: giardini della Resistenza, piazza Dergano
  • Ore 11: Eugenio Arabo, via Leonardo Bruni 13
  • Ore 11.20: Elio Agresti, via Bonomi, angolo via Davanzati
  • Ore 11.40: Egidio Bosè, via Cesare Brivio 7
  • Ore 12.15: Giuseppe Cajelli, via Bernardino de’ Conti 6

Giuseppe Cajelli lavora all’Azienda Tranviaria Milanese come controllore e faceva parte del CLN aziendale. Partecipa attivamente agli scioperi del marzo 1944 ed è arrestato a fine marzo, deportato a Mauthausen, muore nel sottocampo di Gusen il 22 aprile 1945.

Egidio Bosè partecipa alle attività clandestine dei partigiani del gruppo di Greco, la 112 Brigata Garibaldi. Lavora come calderaio al deposito locomotive FFSS di Greco. È arrestato il 24 giugno 1944 in seguito all’attentato al deposito locomotive di Greco Pirelli, internato nel campo di Mauthausen muore il 10 gennaio del 1945 nel sottocampo di Gusen.

Elio Agresti, nasce a Montalcino (SI) il 16 novembre 1910, trasferitosi a Milano e lavora come meccanico aggiustatore alla Breda. Svolge attivamente propaganda antifascista nel quartiere di Dergano e fa parte della cellula clandestina della locale sezione del PCI. Partecipa agli scioperi dei primi di marzo e viene arrestato il 14 marzo del 1944, deportato a Mauthausen in giugno. Trasferito ad Ebensee muore il 4 aprile del 1945.

Eugenio Arabo nasce il 23 ottobre del 1912. Sergente maggiore dell’esercito, in fanteria, dopo l’8 settembre è arrestato e condotto nel carcere militare di Peschiera del Garda. Il 20 settembre è deportato insieme ad altri 1790 militari a Dachau. Muore l’11 aprile 1945 a Überlingen, sottocampo di Dachau, tumulato nella fossa comune di Birnau.lla fossa comune di Birnau.

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Posa pietre d’inciampo 7 marzo 2024

Il 7 marzo 2024 – per la prima volta – a Dergano sono state posate le pietre d’inciampo per ricordare quattro uomini deportati nei campi di sterminio che abitavano nel nostro quartiere. L’iniziativa ha avuto il coordinamento del Comitato pietre d’inciampo di Milano, Comune e il Municipio 9 di Milano e Anpi “Martiri di Dergano”. Con le scuole che hanno partecipato, il Comune di Milano, il Municipio 9 e Anpi Municipio 9  è stato sottoscritto un “Patto di collaborazione” per la cura delle pietre posate oggi.

La prima pietra d’inciampo è stata posata in via Bernardino de’ Conti 6 in ricordo di  Giuseppe Cajelli, che lavorava all’Azienda Tranviaria Milanese come controllore e faceva parte del CLN aziendale. Partecipava attivamente agli scioperi del marzo 1944 e per questo fu arrestato a fine marzo a Milano e deportato a Mauthausen. Morì nel sottocampo di Gusen il 22 aprile 1945. Presenti numerosi studenti della scuola media Pavoni-Confalonieri. La cerimonia è stata aperta dall’intervento di  Alessandra Minerbi presidente del Comitato Pietre d’inciampo di Milano, seguita dall’intervento della Presidente del Municipio 9 Anita Pirovano; uno studente ha letto la biografia.

La seconda pietra d’inciampo è stata posta in Via Cesare Brivio  7 in ricordo di  Egidio Bosè, Presenti numerosi studenti dell’IIS Marelli Dudovic e del liceo linguistico Manzoni.  Egidio Bosè, dopo l’otto settembre partecipava alle attività clandestine dei partigiani del gruppo di Greco, la 112. Brigata Garibaldi. Lavorava come calderaio al deposito locomotive FFSS di Greco. Fu arrestato il 24 Giugno 1944 in seguito all’attentato al deposito locomotive di Greco Pirelli. Internato nel campo di Mauthausen, morì il 10 gennaio del 1945 nel sottocampo di Gusen. Intervento di Alessandra Minerbi, della Presidente del Comune di Milano Elena Buscemi. Chiude la cerimonia uno studente leggendo la biografia.

La terza pietra d’inciampo è stata posta in Via Amilcare Bonomi – 2 (angolo Davanzati) in ricordo di  Elio Agresti. Presenti numerosi studenti delle terze classi della scuola Secondaria di I grado Andrea Mandelli,  studenti  della media Maffucci-Olmi che posano dei fiori.

Elio Agresti, figlio di Alceo, nasce a Montalcino (Siena) il 16 novembre 1910. Trasferitosi a Milano in via Bonomi lavora come meccanico aggiustatore alla Breda ed è sposato con Teresa Lanzoni, con la quale ha una figlia.

Svolge attivamente propaganda antifascista nel quartiere di Dergano e fa parte della cellula clandestina della locale sezione del PCI.  Partecipa agli scioperi dei primi di marzo e in seguito a quello sciopero e alle retate che lo seguirono Elio viene arrestato il 14 marzo del 1944, deportato a Mauthausen in giugno. Viene nuovamente trasferito, questa volta ad Ebensee, dove muore il 4 aprile del 1945.

E’ presente, il nipote di Elio Agresti, Marco Antoni con la sua famiglia.

La Croce Viola, fondata nel 1947 da partigiani,  è stata intitolata a Elio Agresti, ed è presente con il proprio stendardo.  

Intervento di Alessandra Minerbi, Elena Buscemi e Dario Marchesi presidente Anpi Dergano, uno studente legge la biografia di Elio Agresti.

Quarta pietra d’inciampo in Via Privata Leonardo Bruni, 13 dedicata a Eugenio Arabo.

Presenti numerosi studenti delle classi medie e della scuola primaria di Maffucci-Guicciardi-Olmi che posano dei fiori.

Eugenio Arabo nasce il 23 ottobre del 1912. Sergente maggiore dell’esercito, in fanteria, dopo l’8 settembre è arrestato e condotto nel carcere militare di Peschiera del Garda. Il 20 settembre, con il trasporto n.2 è deportato insieme ad altri 1790 militari a Dachau. Muore l’11 aprile 1945 a Überlingen, sottocampo di Dachau, tumulato nella fossa comune di Birnau.

Intervento di Alessandra Minerbi, Elena Buscemi e Dario Marchesi , uno studente legge la biografia di Elio Agresti. Gli studenti illustrano il significato delle pietre d’inciampo con un manifesto e posano dei fiori.

Alle cerimonie, oltre al decine e decine  di studenti, sono presenti numerosissime cittadine e cittadini a testimonianza del sacrificio degli antifascisti e oppositori al regime nazi-fascista.

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Accordo tra Italia-Albania sui migranti

L’accordo tra Italia e Albania non rispetta i diritti umani, è inapplicabile e illegale!

La legge, approvata settimana scorsa dal Senato e a gennaio dalla Camera, è strumentale ai bisogni politici ed elettorali del Governo di destra che l’ha voluta.

La costruzione di un centro di identificazione e uno di approdo e primo soccorso in Albania che accolgano “uomini in buona salute” soccorsi da navi italiane nel Mediterraneo è in palese contrasto con

• la Convenzione di Amburgo per la quale le persone in difficoltà in mare vanno soccorse e portate in un porto sicuro “senza tener conto della nazionalità o dello statuto di detta persona, né delle circostanze nelle quali è stata trovata”

• la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo (CEDU): l’Albania è troppo lontana e devono trovare un porto più “vicino

• la sentenza del Tribunale di Catania sul caso della nave Diciotti, che definiva “sequestro di persona pluriaggravato” l’operato del ministro Salvini che ha privato della libertà personale i migranti a bordo.

Inoltre, c’è il forte dubbio anche sul fatto come le autorità italiane possano operare sul territorio albanese.

Il Governo Meloni non può non essere consapevole del fatto che questa legge è inapplicabile!

Quindi, è disdicevole utilizzare il Parlamento per fare approvare leggi incostituzionali e illegittime, che sono di fatto pura propaganda elettorale, sprecando tempo e denaro pubblico che potrebbero essere impiegati per studiare, redigere e approvare leggi umane, utili e applicabili.

Inoltre, è triste constatare come un paese come l’Albania, che ha vissuto, sulla pelle dei suoi cittadini e delle sue cittadine, il dramma dell’immigrazione recentemente, negli anni ’90, possa arrivare a speculare in questo modo sui diritti umani delle persone che scappano da guerre, dittature e carestie. Non dimenticheremo mai immagini delle navi caricate di migranti albanesi, come non dimenticheremo mai le polemiche razziste nei confronti di quelle persone che fuggivano dal loro Paese in cerca di una vita dignitosa.

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Ilaria Salis

Da più un anno Ilaria Salis è detenuta in Ungheria in condizioni disumane, chiediamo con urgenza il suo trasferimento agli arresti domiciliari in Italia.

Ilaria è detenuta per aver partecipato a Budapest l’11 febbraio 2023 a una manifestazione di protesta contro un raduno nazista, accusata di aver aggredito due militanti neo-nazisti, la cui prognosi è stata solo di pochi giorni. Ilaria rischia una condanna di 24 anni di carcere perché sono state aggiunte le accuse di tentato omicidio e di aver agito nell’ambito di una associazione antifascista tedesca, giudicata criminale dal governo fascista di Orban, il premier ungherese, amico della presidente Meloni. In queste settimane il ministro Salvini e altri politici della destra italiana si sono espressi in modo indegno contro la persona e l’attività politica di Ilaria Salis. Tutto questo è intollerabile!

L’idea di una Europa unita e federale, nata a Ventotene nel 1941, da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, oppositori della dittatura fascista in esilio, trae la sua origine proprio dalla lotta al nazi-fascismo per impedire che gli orrori perpetrati durante la Seconda guerra mondiale non si possano mai più verificare.

Condividiamo le considerazione della senatrice Lilliana Segre su quanto accade ancora oggi in Ungheria e in altri parti d’Europa, tra cui l’Italia: «Come è possibile che si celebri il nazismo per strada in un Paese dell’Unione Europea? Salis è stata arrestata nell’ambito di scontri avvenuti l’11 febbraio 2023 a Budapest in quello che, come lei ricorda, è definito il “giorno dell’onore”. Di onorevole però non ha nulla: si tratta di una commemorazione che riunisce ogni anno, senza autorizzazione, centinaia di nostalgici e sostenitori di Hitler… È una recrudescenza avvilente per chi, come me e milioni di altri, sulla pelle e nella carne porta i segni di quell’idea distorta e crudele di società. È successo e può accadere di nuovo, se non vigiliamo tutti».

Ora e sempre Resistenza!

Ilaria Salis libera!

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Dergano Ricorda – La memoria della lotta di Liberazione

Domenica 26 novembre, alle ore 17, al Nuovo Armenia, via Livigno 9, ANPI “Martiri di Dergano” presenta il progetto “Dergano ricorda. La memoria della lotta di Liberazione” che prevede la realizzazione di un podcast che raccoglie le voci e storie dei partigiani e delle partigiane del nostro quartiere. 
Per l’occasione viene allestita la mostra fotografica “EI Pinela de Derghen  ” dedicata a Primo Sammarchi, realizzata da Strabilia Fotografia. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Radio 20158.


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Redamare – Libere Rumorose Sovversive 

Giovedì 23 novembre, al Teatro della Cooperativa, in via Hermada 8, alle ore 20.45, si svolge “Redamare – Libere Rumorose Sovversive”, una serata dedicata alla violenza di genere, durante la quale ci saranno momenti di poesia e bellezza. La serata è organizzata da I Sentinelli di Milano con l’obiettivo di sensibilizzare e illustrare cosa sia la violenza di genere, lavorando sulla prevenzione, l’informazione e il contrasto delle pratiche attive diffuse. Partecipano tante donne e attiviste, tra cui Francesca Marica, avvocata e poeta, Francesca Torre, giornalista e autrice, Samanthakhan Tihsler, stilista. Ingresso libero con prenotazione: 2023redamare@gmail.com

Le donazioni raccolte durante la serata saranno utilizzate per creare un angolo di Happy Popping, uno spazio condiviso di cura per donne e per bambini, in cui viene favorito anche l’allattamento al seno, presso il Centro Milano Donna 9, in via Cirié 9, nel quartiere Niguarda. 

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Festa ANPI Municipio 9

Le ANPI del Municipio 9: Affori, Bovisa, Dergano, Isola, Niguarda e Prato Centenaro sono lieti di invitarti alla Prima Festa di ANPI Municipio 9.
 
La Festa inizierà Sabato 14 ottobre:
Ore 15.30  visita guidata alla mostra: “I giorni della Liberazione”, a cura di ANPI Dergano
Ore 17.00 presentazione del libro “Antifascisti adesso… perché non è ancora finita” : Oreste Pivetta intervista l’autore Gianfranco Pagliarulo, Presidente ANPI Nazionale.
Ore 20,30 cena antifascista, su prenotazione

Domenica 15 ottobre
Ore 10.30 incontro e dibattito  “Per un mondo di pace” : interverranno: Luisa Morgantini, Maso Notarianni, Angela Di Maio e Pietro Basile
Ore 16.30 incontro e dibattito “Autonomia differenziata, premierato, questione sociale: L’attacco alla Costituzione” : interverranno Roberto Cenati, Maria Agostina Cabiddu, Luca Stanzione, conclusioni di Gianfranco Pagliarulo
Ore 20,30 cena antifascista, con prenotazione

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W il DerganoPride!

ANPI Dergano sostiene e partecipa al Dergano Pride, un’iniziativa nata per sostenere le istanze del mondo LGBTQIA+ e anche quelle di chi è contro il razzismo, contro ogni forma di fascismo o contro ogni giudizio e controllo del corpo, il body shaming e la conformità.

Diamo voce e sostegno alle persone marginalizzate e discriminate per il loro orientamento sessuale e affettivo e la loro identità di genere.

Nel nostro quartiere queste persone devono sentirsi accolte, devono trovare la loro dimensione all’interno di una comunità aperta a tuttə.

In questi giorni si sono svolti talk, incontri, laboratori per grandi e bambini, proiezioni, dj set, dedicati alla cultura LGBTQIA+ – e non solo – che culmineranno con la sfilata del carro che dal quartiere di #Dergano raggiungerà il corteo del #Pride nelle vie del centro di Milano.

Venerdì 23 giugno, alle 17 c’è il laboratorio creativo di T-Shirt alla libreria Scamamù per creare la maglietta arcobaleno da indossare al Pride, dalle 19 parte la serata danzante con l’alternarsi di dj-set tra Mamusca e Nuovo Armenia. Da Mamusca, dalle 19 alle 22 ci sarà il dj UBI Broki, mentre al Nuovo Armenia, dalle 23 alla consolle Zia Lollo e Vinile Virile. 

Nella mattina di sabato 24 giugno, alle ore 11, presso lo spazio verde del Politecnico di Milano (“Coltivando”), in via Candiani, si allestisce il coloratissimo carro per il PRIDE e si attraverserà le vie del quartiere.

L’happy end sarà domenica 25 giugno, alle ore 21.30, al Nuovo Armenia con la proiezione del film “My emptiness and I” di Adrián Silvestre (ingresso 5 euro), che racconta la storia di Raphi, che, dopo essersi trasferita a Barcellona dalla Francia, inizia un percorso di transizione come donna e cerca di ricostruire la sua identità. 

Patrocinato dal Municipio 9, il Dergano Pride è nato da un percorso politico intrapreso più di un anno fa da un’ampia rete di realtà e associazioni del quartiere.

Dergano Pride è organizzato da ANPI – Martiri di Dergano, DergaNoBorders, GayMin Out, Il Bottegaio NoStrano, Mamusca, Mix Festival, Nuovo Armenia, Officina Digitale Reactio, PoliEdro, Politecnico di Milano – Scuola di Design, Radio 20158, Rob de Matt, Scamamù.

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12 giugno spettacolo “Le giovanette” al Nuovo Armenia con le tazze “Fiore del partigiano”

Lunedì 12 giugno, alle ore 21, al Nuovo Armenia, proponiamo alle cittadine e ai cittadini del nostro quartiere di assistere al bellissimo spettacolo “Le Giovinette”. Le calciatrici che sfidarono Il Duce” con Rita Pelusio, Rossana Mola, Federica Fabiani, regia di Laura Curino, produzione PEM Habitat Teatrali.
Uno spettacolo che denuncia la mancanza di libertà a cui erano costrette le donne durante il regime fascista, ma anche ironico e leggero, che, grazie a un trio di attrici eccezionali, mischiando comicità e narrazione, mostra come, pur a distanza di tanti anni, certi pregiudizi siano duri a morire e come la lotta per la libertà e i propri diritti passi anche attraverso lo sport.
Prenota il tuo posto per “Le Giovinette“: 10 euro. 
 Per sostenere ANPIDergano, durante la serata, sarà possibile acquistare le tazze “Il fiore del partigiano”, una collezione realizzata per l’occasione dalla ceramista Claudia Barana, dedicata alle donne e agli uomini che hanno lottato per la nostra libertà. Su ogni tazza c’è il disegno del fiore del partigiano, il papavero, simbolo della lotta della Resistenza.
Il papavero è un fiore libero, che cresce spontaneamente nei prati. Se colto e imprigionato in un vaso appassisce immediatamente, perdendo tutta la sua bellezza e il suo slancio vitale. I suoi petali sono delicati come ali di farfalle, rossi come il sangue versato dai partigiani che hanno lottato per la libertà.
Dal 2014 ha aperto il suo laboratorio Ranaba, dove sperimenta terre, forme e colori, realizza pezzi unici e piccole collezioni, tiene corsi e incontri sull’arte.
Sostieni AnpiDergano acquista e prenota le tazze “Il Fiore del partigiano“:
– tazza grande 20 euro
– tazza piccola 15 euro
– 2 tazze grandi 35 euro
– 2 tazze piccole 25 euro
Prenota la tua tazza: info@ranabaceramica.it – 3470359184 

Durante la serata sarà possibile fare la tessera dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

“Le Giovinette”
Siamo nel 1932. Decimo anno dell’era fascista. Sulla panchina di un parco di Milano un gruppo di ragazze lancia un’idea, per gioco, quasi per sfida: giocare a calcio! Nasce così il GFC (Gruppo Femminile Calcistico), la prima squadra di calcio femminile italiana che in breve raccoglie intorno a sé decine di atlete. Gli organi federali fascisti in principio assecondano l’iniziativa, consentendo loro di allenarsi, ma non di giocare in pubblico. Per preservare le “capacità riproduttive” le ragazze sono costrette ad usare un pallone di gomma (non di cuoio, come i ragazzi), indossare la gonna (non i pantaloncini, come i ragazzi), passare la palla solo rasoterra e in porta possono far giocare solo adolescenti maschi. Nonostante ciò, la loro avventura sportiva riesce caparbiamente a #resistere per quasi un anno. Una grande sfida al loro tempo, al regime, alla mentalità dominante che considerava il calcio come lo sport emblema della virilità fascista. Alcune di queste ragazze, che sfidarono il Duce e la cultura del tempo, dieci anni dopo parteciparono alla lotta partigiana.

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Via dolce via 2023

Domani, sabato 27 maggio, dalle 15, anche #ANPIDergano sarà presente alla festa di Via Dolce Via con una postazione in via Davanzati sotto la lapide dei partigiani di Dergano, caduti nella lotta contro il nazifascismo.

Alle 15.30 ci saranno le letture dedicate alla #Resistenza di Debora Bossi Migliavacca con la musica dal vivo di Riccardo Dell’Orfano.

Alle 16.30 sarà presentato il progetto “il fiore del partigiano” realizzato dalla ceramista Claudia Barana per ANPI Dergano: le bellissime tazze, dedicate alla memoria di partigiane e partigiani che hanno fatto la #Resistenza , potranno essere acquistate a partire dal 12 giugno, al Nuovo Armenia, quando andrà in scena lo spettacolo teatrale “Le Giovinette, le calciatrici che sfidarono il Duce”.

Alle 17.30 consegna del riconoscimento a Margherita, Nives e Lorenzo, che hanno fatto i servizi fotografici del #25aprile, e consegna della copia della #Costituzione e del fazzoletto #ANPI alle bambine e bambini che hanno portato la corona alla lapide di via Guerzoni nel giorno della Festa della #Liberazione.

Per tutto il giorno sarà possibile iscriversi o rinnovare la tessera dell’ANPI.

#ViaDolceVia2023

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